Diana Dorizzi

Gino l'immigrato

NoPlace3
Premio Suzzara
17 settembre 2016

Gino l’Immigrato

Gino the immigrant

In occasione del 49° Premio Suzzara vinto dall’iniziativa NoPlace3, gli artisti sono stati chiamati a lavorare sui prìncipi del premio stesso quali: lo scambio ed il concetto che un’opera d’arte ha lo stesso valore di un’opera atrigianale o un animale o qualsiasi altra cosa nutra le vite.

Mi era stato regalato un albero anni prima e per trascuratezza e mancanza di decisione rimase in vaso due anni, ormai sofferente.

Ho scelto di regalare alla città di Suzzara l’albero, di portarlo in treno e di piantarlo assieme ad un gruppo di richiedenti asilo politico, principalmente africani. Hanno partecipato a questa iniziativa, la cooperativa Alce Nero di Mantova con i ragazzi Senegalesi della comunità di San Michele e la copertativa Olinda di Suzzara.

Il nome Gino l’Immigrato, viene sia dalla specie che è il Gingko Biloba sia da mio nonno paterno. Il suo nome era Gino, un giardiniere a lui dedico quest’opera. Siamo partiti da Varese col vaso in mano e di mano in mano portato fino al punto destinato al suo interramento.

In occasion of 49° Premio Suzzara win by NoPlace3
A tree was given to me as a gift. It was a young Gingko Biloba in a vase.
I’ve kept it in a vase waiting for a good place and time to be plant. The time passes and the tree got seek.
Called to partecipate at Premio Suzzara I’ve decided to give the tree to the city as a gift.

I’ve trasported the tree by train in a long travel as a migrant to finally put down roots and grow. I was helped to carry the tree by immigrants from Africa, cooperativa Alce Nero Mantova e cooperativa Olinda Suzzara. they help me to carry they walked with me and they plant the tree with me.

the name is Gino as my great father who was a gardener and an immigrant.